Storia e benefici
Sono molti i benefici che questa danza complessa e affascinante apporta al corpo e alla psiche. Perché armonia, tonicità e bellezza possono essere a portata di tacco.
Servizio di Linda Baseggio
Consulenza: Sabina Todaro, insegnante di flamenco al centro culturale Il Mosaico a Milano.
Che cos'è il flamenco
Per flamenco si intende quell'espressione artistica globale che comprende danza, musica e canto, proveniente dal sud della Spagna. La parte di ballo è affidata al bailaor o alla bailaora, che, con movimenti di mani e piedi, usa il proprio corpo come uno strumento a percussione per seguire i ritmi flamenchi. Per fare ciò, indossa speciali scarpe con tacco e punta chiodate e batte le mani (palmas).
Esistono diversi modi di battere i piedi, che normalente vengono combinati tra loro.
I principali sono:
- GOLPE, colpo dato facendo cadere il piede parallelo al terreno: ha un suono forte e deciso;
- MEDIA PLANTA, si esegue lasciando cadere solo la parte anteriore del piede, ha un suono meno forte del golpe;
- TACON, colpo sordo eseguito piegando il piede all'insù e facendo suonare i chiodi del tacco sul terreno;
Anche le mani possono suonare in modo diverso, e precisamente esistono:
- PALMAS SORDE, danno un suono sordo che si ottiene battendo i due palmi bene aperti;
- PALMAS SONORE, per ottenere un suono più forte battere le quattro dita (pollice escluso) della mano destra sul palmo aperto della sinistra;
In entrambi i casi non si tratta di un applauso: le mani rimangono unite tra un battito e l'altro, in attesa del successivo.
Breve storia
Il vero flamenco è molto diverso dall'immagine "pieraccioniana" che la maggior parte della gente ha di esso. Tra i balli più antichi d'Europa, è stato codificato per la prima volta nel XV secolo in Andalusia, una regione nel sud della Spagna, quando i gitani provenienti dall'India creavano improvvisazioni fondendo influenze arabe, spagnole ed ebraiche. Dopo avere vissuto un periodo oscuro nel 1950, nel quale nacque la variante "turistica", tutta nacchere e gonne a pois, il flamenco torna a nuova vita grazie all'opera di musicisti come Paco de Lucía e di danzatori come Antonio Gades, che, catalogando stili e passi, gli danno dignità di arte e lo portano sui palcoscenici di tutto il mondo. Si può perciò dire che il flamenco sia un'arte viva e in perenne evoluzione, come testimonia la biennale che a Siviglia sfodera sempre nuovi talenti e tendenze, e che il momento migliore per studiarlo sia ora.
Perché fa bene
Il flamenco porta a muoversi in modo più fluido e, grazie alla maggiore conoscenza e consapevolezza del proprio corpo, permette di evitare inutili contrazioni, soprattutto a carico della schiena e delle spalle. Già dopo pochi mesi di lezione, inoltre, il flamenco ballato sotto la guida di un insegnante esperto comporta dei sensibili cambiamenti:
- TONICITA' MUSCOLARE le gambe devono essere forti e solide per sostenere la ballerina nello zapateado (gioco di piedi), i pettorali tonici e sviluppati le permettono di muovere braccia e mani con grazia e agilità;
- CIRCOLAZIONE SANGUIGNA: il grande lavoro di piedi favorisce il ritorno venoso, aiuta la circolazione periferica e "sgonfia" le gambe, contribuendo a diminuire la ritenzione idrica;
- RESPIRAZIONE: grazie alla postura delle spalle e ai movimenti delle braccia mirati a distendere i muscoli dorsali, la schiena si "apre", la cassa toracica ha più spazio con conseguente aumento della capacità polmonare e miglioramento della qualità della respirazione;
Perché fa bella Agili, sottili e slanciate: tradizionalmente la ballerina di flamenco è vista così. Se è vero che il flamenco contribuisce a slanciare la figura, perché allunga i muscoli e non li ingrossa, e perché grazie alla postura tutte le ballerine guadagnano qualche cosa in altezza, è però indubbio che qualsiasi tipo di donna, anche la più "mediterranea", può avvicinarsi a questa danza e sentirsi più bella. Tre sono le conseguenze notevoli che il flamenco comporta in chi lo balla:
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Perché fa forte
La prima caratteristica che colpisce chi guarda una ballerina di flamenco danzare è la sua sicurezza.
Lo sguardo penetrante, gli occhi negli occhi del pubblico, la forte presenza sul palcoscenico sono tutte cose che si esercitano col tempo, ma è indubbio che il flamenco contribuisca a far stare bene chi lo balla anche a livello psicologico. Perché rafforza, scarica ed consente di esprimere fisicamente le proprie emozioni attraverso la corporeità, permettendo di:
- AUTOAFFERMARSI: quando il baricentro fisico è ben piantato, anche quello psicologico lo è. Il flamenco, con la sua postura aperta e solidamente presente, riesce a contrastare con la tendenza tipicamente moderna e occidentale a sentirsi inadeguati, perché comporta un forte lavoro su se stessi. Non spinge a diventare la copia di un modello "altro" lontano da noi (imposto dalla moda o dai mass media) perché non comporta omologazione ma interpretazione soggettiva;
- SCARICARE RABBIA E TENSIONI: durante il giorno ogni persona accumula stress e tensioni che il corpo immagazzina. Con il gioco di piedi, la ballerina di flamenco scarica queste tensioni nel terreno, convertendo l'energia negativa in eccesso in potenza e ritmo. Per fare ciò mette all'opera i quadricipiti e i bicipiti, muscoli che anticamente servivano per l'attacco o la fuga, e che sono insiti nella memoria corporea dalla notte dei tempi. Non è necessario immaginare la faccia del capo ufficio o della suocera sotto i tacchi per stare bene: all'aggressività la ballerina sosituisce l'autoaffermazione;
- STARE BENE CEL PROPRIO CORPO: il movimento e la danza comportano di per sé conseguenze positive per l'umore, perché assecondano il desiderio di movimento del corpo, spesso costretto per ore al'immobilità a causa di uno stile di vita erroneo e troppo sedentario. Il flamenco, inoltre, mette la ballerina in condizione di "entrare" nel proprio corpo per poter eseguire determinati movimenti, e di conoscerlo a fondo, fin nelle sfumature. Questa corporeità decisa, questa presenza, questa sicurezza è proprio ciò che traspare dagli occhi di chi balla flamenco e che così tanto colpisce il pubblico;
Chi lo può ballare
Dal momento che il flamenco si basa in gran parte sull'interpretazione, tutti lo possono ballare, adattandolo alla propria situazione fisica e alle proprie esigenze:
- BAMBINI: in Spagna il flamenco è insegnato anche nelle scuole. In Italia, mancando il retroscena culturale, i pochi bimbi che ballano sono figli di spagnoli o di appassionati. In realtà poche cose affascinano i bambini quanto il ritmo, ragione per cui molta ginnastica per bambini comprende piccoli esercizi che assomigliano al flamenco;
- DONNE INCINTE: a meno che non vi sia un problema di salute e comunuque previa autorizzazione del proprio medico, una donna in stato di gravidanza può ballare il flamenco, con l'unica accortezza di limitare il lavoro di piedi a favore di quello sulla postura. A favore del flamenco, anzi, si deve aggiungere che lo sviluppo della muscolatura di schiena, spalle e braccia, sarà molto utile alla donna nei primi mesi di vita del bambino;
- ANZIANI: anche se non esistono controindicazioni specifiche e solo se se la sente, una persona in là con gli anni può ballare il flamenco. A maggior ragione se lo ha già ballato da giovane;
- UOMINI: spesso si pensa che il flamenco sia tipicamente femminile. In realtà alcuni dei più grandi ballerini sono uomini. I movimenti sono più o meno gli stessi, solo il bacino e le mani si muovono di meno, non solo per mantenere una sorta di "virilità" nella danza, ma proprio perché la conformazione fisica dell'uomo non permette la stessa qualità di movimenti;
- RAGAZZI ADOLESCENTI: il flamenco, grazie al suo lavoro sul baricentro e la postura, è indicato anche a chi è in fase di crescita perché è un'attività simmetrica, e quindi non favorisce l'insorgere di scoliosi, ma anzi aiuta a "raddrizzare" la schiena;
Dove
La cosa più importante nel momento in cui si decide di ballare flamenco è trovare l'insegnante giusto, perché il rischio, oltre a non imparare, è di farsi davvero male. Il flamenco, infatti, se fatto male, può comportare gravi danni alla schiena e alle articolazioni. Dal momento che in Italia non occorre il patentino per poter insegnare, ecco alcuni consigli per poter scegliere:
- scegliere insegnanti che esercitino da anni e che, grazie ad una formazione che comprenda anche studi di anatomia, siano in grado di spiegare l'origine del movimento;
- partecipare alla lezione di prova, osservando che l'insegnante faccia fare stretching, e che inoltre faccia vedere, spieghi e corregga i movimenti prestando attenzione al singolo allievo;
- dal momento che il flamenco è molto di più di quello che si vede, scegliere un insegnante appassionato e preparato sulla ritmica, la storia e la cultura per spiegare l'origine dei movimenti;
Tutte le grandi città hanno una o più scuole di flamenco, facilmente rintracciabili grazie ad internet o sulle pagine gialle alla voce "scuole di danza", e generalmente i prezzi delle lezioni sono in linea con quelli di qualsiasi altro ballo. Quando si sceglie una scuola di flamenco sarebbe meglio preferire quelle che hanno il chitarrista dal vivo perché è garanzia di serietà. Per lo stesso motivo diffidare delle scuole che propongono l'acquisto di vestiti e orpelli costosi (come scialli, nacchere e fiori nei capelli): tutto ciò che serve per ballare flamenco è un abbigliamento comodo e un buon paio di scarpe che conviene comprare o ordinare in Spagna in quanto meno care e megliofatte.
Da ricordare
Prestare molta attenzione nella scelta dell'insegnante per evitare mal di schiena e danni alle articolazioni.
Dizionario
Flamenco: parola di origine incerta, forse legata al verbo flamear (fiammeggiare) o all'arabo felaymengu (cantore).
Zapateado: gioco di piedi, momento del ballo in cui si producono suoni diversi battendo ritmicamente i piedi sul pavimento, grazie a particolari scarpe provviste di chiodi nel tacco e nella punta.
Tacón: tacco, nella scarpa da flamenco è ricoperto di chiodi per poter suonare.